Root NationNotiziaGiornale informaticoI batteri dal fondo dell'oceano hanno accennato alla possibilità dell'esistenza dei marziani

I batteri dal fondo dell'oceano hanno accennato alla possibilità dell'esistenza dei marziani

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Gli scienziati giapponesi hanno trovato intere colonie di microrganismi viventi in frammenti di lava sollevati dal fondo dell'Oceano Pacifico. I batteri prosperano dove sembrerebbe che nessuno possa sopravvivere.

Queste colonie di piccoli terrestri sono state trovate in tre campioni di roccia lavica. I campioni sono stati raccolti nel 2010 dal fondo dell'Oceano Pacifico in tre località tra Tahiti e la Nuova Zelanda. Il fondo dell'oceano è stato perforato con un trapano speciale e questi pezzi sono stati recuperati da una profondità di 125 metri. Gli scienziati hanno stabilito che una delle pietre ha circa 13,5 milioni di anni, la seconda ha 33,5 milioni di anni e la terza è la più antica - 104 milioni di anni. 

È interessante notare che nel 2010 gli scienziati non hanno trovato alcun batterio nei campioni di lava. Ma geologi, chimici e biologi migliorarono significativamente i metodi di ricerca nei successivi dieci anni. E ora hanno scoperto che in tutti questi anni intere miriadi di batteri si nascondevano nelle fessure della roccia. È stato riferito che ce ne sono tanti e sono diversi come nell'intestino umano: quasi 10 miliardi di cellule per centimetro cubo.

batteri

I biologi giapponesi hanno scoperto che nella roccia si sono create delle crepe in miniatura, che nel tempo sono state riempite di argilla. E poi i batteri sono apparsi in queste vene di argilla, per le quali l'argilla è un nutriente. Secondo il professore associato dell'Università di Tokyo Yohei Suzuki, questo fa sperare che alcuni microrganismi possano vivere in condizioni simili su Marte. Se non si trovano lì, indicherebbe che il processo di genesi dei batteri è influenzato da alcuni altri processi geologici che non sono presenti sul pianeta rosso, come, ad esempio, il movimento dei continenti. 

L'ottimismo degli scienziati è anche causato dal fatto che in precedenza il rover Curiosity (nell'immagine in alto) aveva trovato campioni di terreno molto simili con argilla su Marte. Quindi, sebbene il pianeta rosso abbia condizioni superficiali difficili, gli scienziati lo considerano ancora il luogo più probabile per la vita aliena. E ora gli scienziati sanno esattamente dove cercarlo.

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