Root NationNotiziaGiornale informaticoLa NASA ha confermato la missione Dragonfly su Titano, la luna di Saturno

La NASA ha confermato la missione Dragonfly su Titano, la luna di Saturno

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NASA ha approvato ufficialmente il progetto dell'elicottero Dragonfly per lo studio di Titano, il più grande satellite di Saturno. L’approvazione della missione interplanetaria prevista per il 2028 è stata preceduta da diversi anni di ritardo a causa della pandemia e delle difficoltà finanziarie.

NASA

Titano, che si trova a una distanza di 1,2 miliardi di km dalla Terra, è uno degli oggetti di studio più complessi e attraenti del Sistema Solare. Ha un'atmosfera più densa di quella terrestre, composta principalmente da azoto e contenente una quantità significativa di metano. Quest'ultimo sarebbe addirittura superiore all'attuale 2,7%, ma sotto l'influenza della luce solare forma idrocarburi complessi che formano nuvole e cadono in superficie sotto forma di pioggia: ci sono laghi di metano, etano e altri composti. Un oceano d'acqua potrebbe nascondersi sotto la superficie della Luna.

Esplorare un posto del genere non è un compito facile. Nel gennaio 2005, il lander americano Huygens ha raggiunto la superficie di Titano, ma l'apparato di ricerca a tutti gli effetti deve essere mobile. Sulla Luna o su Marte, i rover su ruote svolgono questo compito, ma la superficie di Titano è più simile a una palude composta da sottoprodotti del petrolio. Un esempio di maggior successo è l’elicottero marziano Ingenuity, che ha recentemente completato la sua missione, che originariamente avrebbe dovuto durare circa un mese, ma il suo lavoro è durato quasi tre anni.

Dragonfly soddisfa i requisiti necessari. La fonte di energia per il dispositivo è un generatore termoelettrico a radioisotopi, messo in moto da otto rotori in alluminio-titanio: l'ottocottero Dragonfly è destinato alla conduzione di ricerche geologiche, allo studio della chimica organica di Titano e alla ricerca di biofirme, sebbene il satellite sia non considerato un candidato promettente per la presenza di vita extraterrestre. Volando da un posto all'altro, il dispositivo studierà la chimica dell'area utilizzando un sistema di retrodiffusione e uno spettrometro di massa. Registrerà anche le condizioni meteorologiche locali e i dati sismici, che aiuteranno a saperne di più sulla struttura interna di Titano.

Ulteriori ritardi nell’invio di Dragonfly comporteranno la necessità di razzi più grandi e potenti: l’atterraggio del dispositivo su Titano dovrebbe avvenire nel 2034.

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