Da quando gli astronomi hanno iniziato a scoprire esopianeti negli anni '90 del secolo scorso, molti enormi giganti gassosi, simili al nostro Giove, sono entrati nel loro campo visivo. Alcuni di loro ruotano in un'orbita molto bassa rispetto alla loro stella. E la distanza è così vicina che le loro superfici possono bollire, raggiungendo una temperatura superiore a 1600°С. Uno degli ultimi obiettivi di Hubble era KELT-20b, un gigante di gas caldo situato a circa 400 anni luce dalla Terra.
Come risultato delle osservazioni, gli scienziati sono giunti alla conclusione che l'intensa radiazione ultravioletta della stella locale entra negli strati superiori dell'atmosfera del pianeta, dove viene assorbita dai metalli. L'output è uno strato surriscaldato in alto nell'atmosfera di KELT-20b, simile alla stratosfera terrestre ricca di ozono che blocca il sole, solo molte volte più caldo.
Un altro gigante gassoso osservato da Hubble è WASP-178b, situato a 1300 anni luce dalla Terra. È ancora più divertente qui. Questo gigante ha un lato costantemente rivolto verso la stella, a causa della quale la materia evapora e, di conseguenza, si forma monossido di silicio gassoso. Questo monossido di silicio "fluisce" sul lato notturno del pianeta a una velocità superiore a 3200 km/h, dove la temperatura è corrispondentemente molto più bassa e, di conseguenza, si verifica la sua cristallizzazione. Così, una pioggia di sassi cade in superficie.
"Se non riusciamo a capire cosa sta succedendo ai gioviani supercaldi, dove abbiamo dati di osservazione affidabili, non avremo la possibilità di capire cosa sta succedendo negli spettri più deboli quando osserviamo gli esopianeti terrestri"., ha detto Joshua Lotringer, astronomo della Utah Valley University.
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