Root NationNotiziaGiornale informaticoLa stazione Juno della NASA ha contribuito a rivelare l'origine dei cicloni polari di Giove

La stazione Juno della NASA ha contribuito a rivelare l'origine dei cicloni polari di Giove

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Un nuovo studio ha dimostrato che i cicloni giganti attorno ai poli del pianeta più grande del Sistema Solare sono generati dalle stesse forze che muovono l'acqua negli oceani della Terra. I giganteschi cicloni polari di Giove, fino a 1000 km di diametro, sono stati scoperti per la prima volta nel 2016 dalla sonda Juno della NASA. Da allora, gli scienziati hanno ipotizzato che queste tempeste siano causate dalla convezione, un processo noto dalla Terra in cui l'aria calda si espande e sale ad altitudini più elevate, più fredde e più dense. Tuttavia, fino ad ora non hanno potuto provare l'esistenza di questo processo su Giove.

L'oceanografa Leah Siegelman, ricercatrice presso la Scripps Institution of Oceanography dell'Università della California, a San Diego, si è resa conto che questi cicloni polari sono sorprendentemente simili ai vortici oceanici che gli scienziati studiano sul nostro pianeta. Sono particolarmente visibili, ad esempio, nelle immagini satellitari ad alta risoluzione delle fioriture di plancton.

Giunone della NASA

Siegelman e i suoi colleghi hanno analizzato una serie di immagini a infrarossi dei cicloni che circondano il polo nord di Giove, che mostrano il calore emesso dall'oggetto. I ricercatori hanno utilizzato la stessa metodologia che aiuta gli scienziati a studiare i flussi su larga scala di aria e acqua nell'atmosfera e negli oceani della Terra.

L'analisi ha permesso al team di calcolare la direzione e la velocità dei venti locali e di tracciare il movimento delle nuvole. I ricercatori sono stati in grado di distinguere tra aree con una sottile copertura nuvolosa, dove potevano scrutare più in profondità nell'atmosfera di Giove, e aree coperte da una fitta coltre di nebbia.

Giunone della NASA
Fioriture di alghe nell'Oceano Pacifico, catturate dal satellite europeo di osservazione della Terra Sentinel 2.

L'analisi ha mostrato che l'aria calda in aumento trasporta energia nell'atmosfera e alimenta le nuvole mentre si sviluppano in cicloni su larga scala simili a quelli visti intorno ai poli. Proprio come la scienza sugli oceani della Terra sta ora aiutando a svelare i misteri dell'atmosfera di Giove, la nuova scoperta, a sua volta, potrebbe aiutare a gettare nuova luce su questi processi su larga scala sulla Terra. Ad esempio, un meccanismo fisico che opera su Giove potrebbe rivelare percorsi di scambio di energia che potrebbero esistere sul nostro pianeta, ma che gli scienziati non hanno ancora scoperto.

La sonda Juno ha scoperto otto cicloni attorno al polo nord del pianeta e cinque a sud, che esistono tutti più di cinque anni dopo la loro scoperta.

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