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Meta raccoglierà dati "anonimi" sugli utenti delle cuffie Quest

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Meta inizierà a raccogliere dati "anonimi" dagli utenti delle cuffie ricerca in tutto il mondo per saperne di più sui propri dispositivi, concentrandosi su diversi set di informazioni sul loro utilizzo. Come riportato, Meta ha recentemente informato gli utenti di questo nuovo progetto aziendale, che consentirà loro di saperne di più su come i dispositivi Quest vengono utilizzati in diversi ambienti e applicazioni. L'obiettivo di quest'ultima raccolta di metadati è migliorare Quest, aiutandoli a determinare su cosa concentrarsi e cos'altro si può fare per il dispositivo.

L'ultimo aggiornamento alla politica di raccolta dati di Meta sulla piattaforma Quest evidenzia la necessità per l'azienda di raccogliere informazioni sugli utenti in base al loro utilizzo delle cuffie al fine di migliorare i propri prodotti e funzionalità. In quel documento, Meta afferma di raccogliere dati "non identificati" sull'utilizzo del dispositivo e di utilizzare tali informazioni per migliorare l'esperienza e migliorare le cuffie Quest.

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I dati anonimizzati sono il modo in cui Meta rende l'utente anonimo per l'azienda, il che significa che, indipendentemente dai dati analitici raccolti dall'utente, non verranno specificatamente identificati per tale scopo. La società lo ha dettagliato nella sua Informativa sulla privacy supplementare di Meta Platforms Technologies, che spiega perché raccoglie dati da utenti Quest di tutte le età. Meta ha anche inviato un'e-mail questo lunedì riguardante la procedura di raccolta dati di Quest.

Esempi di metadati raccolti su Quest riguardano il modo in cui una persona utilizza le cuffie in base al monitoraggio dei movimenti della mano, del corpo, degli occhi, delle informazioni della fotocamera e dell'ambiente fisico durante l'utilizzo del dispositivo. Inoltre, Meta studia anche gli eventi VR a cui le persone partecipano online, nonché i dati audio e le impostazioni del microfono, le informazioni sul fitness, l'interazione vocale e altro ancora.

Gli anni passati ne sono diventati la prova Facebook, ora Meta, è famosa nel settore tecnologico globale per il suo massiccio accesso ai dati degli utenti e alla loro attività online, e molti hanno protestato contro questo accesso. Uno dei boicottaggi più significativi contro Meta è avvenuto quando WhatsApp ha cambiato la sua politica sulla privacy, che prevedeva la condivisione dei dati degli utenti Facebook, che ha costretto gli utenti a cercare alternative.

Nel corso degli anni e su tutte le piattaforme, Meta è stata oggetto di numerosi casi antitrust e di sicurezza in cui si sostiene che l'azienda viola la privacy degli utenti sulle sue piattaforme. Paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito e l'UE hanno intentato causa contro Meta per questo accesso "sfruttativo" ai dati degli utenti, nonostante le precedenti sanzioni contro l'azienda. Nonostante questi controlli massicci, Meta è tornata alla raccolta dati, ora per la piattaforma Quest, studiando dati resi anonimi per aiutarli a migliorare le cuffie in futuro. Vediamo cosa ne verrà fuori.

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