Root NationNotiziaGiornale informaticoJames Webb della NASA studierà il buco nero nel cuore della Via Lattea

James Webb della NASA studierà il buco nero nel cuore della Via Lattea

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Il telescopio spaziale James Webb della NASA studierà lo strano buco nero scintillante al centro della nostra galassia, la Via Lattea, che si è rivelato sfuggente ai telescopi esistenti. Webb unirà gli sforzi di più telescopi per comprendere la natura di un buco nero supermassiccio chiamato Sagittarius A*, la cui propensione ai brillamenti orari rende difficile lo studio.

I ricercatori di Webb saranno affiancati da un team che lavora con l'Event Horizon Telescope (EHT). L'EHT, composto da otto radiotelescopi terrestri, ha catturato la prima immagine del buco nero M2019* nel 87. Sebbene Sagittarius A* sia più vicino di M87*, la sua natura tremolante rende il buco nero supermassiccio della Via Lattea un bersaglio molto più difficile. Webb aiuterà con le sue immagini a infrarossi della regione del buco nero, fornendo dati sul flare che saranno un prezioso riferimento per il team EHT. I brillamenti si verificano quando le particelle cariche vengono accelerate attorno a un buco nero ad alte energie, creando emissione di luce.

Webb, che è stato lanciato il 25 dicembre ed è nel mezzo di un periodo di messa in servizio di un mese, alla fine immaginerà Sagittarius A* a due lunghezze d'onda infrarosse da una posizione nello spazio profondo non ostacolata dalla luce diffusa. Poiché l'EHT è sulla Terra, la speranza è che i dati raccolti da Webb integrino i dati della rete terrestre e creino un'immagine più chiara e più facile da interpretare.

James Webb della NASA studierà il buco nero nel cuore della Via Lattea
Immagine composita a più lunghezze d'onda del cuore della Via Lattea, sede di un buco nero supermassiccio.

I ricercatori si aspettano che la collaborazione tra Webb e l'EHT fornisca maggiori informazioni sulle cause dei brillamenti, che a loro volta potrebbero aiutare nello studio dei buchi neri, dei brillamenti solari o della fisica delle particelle e dei plasmi in generale.

Il primo buco nero fisico è stato scoperto nel 1971, la prima immagine di M87* ottenuta dall'EHT nel 2019 è stata "una prova visiva diretta che la previsione del buco nero di Einstein era corretta", secondo un comunicato stampa.

I buchi neri, ha aggiunto il team, sono un "banco di prova" per la teoria di Einstein e sperano che questa prima collaborazione tra Webb e l'EHT prolunghi il tempo del telescopio nello spazio negli anni a venire.

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