Nuova ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, suggerisce che dopo quasi 13,8 miliardi di anni di espansione continua, l’universo potrebbe presto fermarsi e poi iniziare a contrarsi lentamente.
Lo studio si basa su un modello fisico-matematico creato da tre scienziati, che mostra l'espansione del nostro universo a causa della misteriosa energia oscura. Nel modello del team, l'energia oscura non è una forza costante della natura, ma un'entità chiamata "quintessenza che può indebolirsi nel tempo".
Secondo il modello creato, l'espansione dell'universo sta già rallentando oggi. Presto, forse in 65 milioni di anni, questa accelerazione potrebbe interrompersi completamente e poi, in soli (solo) 100 milioni di anni, l'energia oscura potrebbe iniziare a lavorare sulla gravità, provocando la contrazione dell'intero universo.
Secondo gli scienziati, all'inizio la compressione dell'universo sarà così lenta che qualsiasi ipotetico popolo ancora vivente sulla Terra non noterà nemmeno il cambiamento. Secondo il modello del team, l'universo impiegherebbe diversi miliardi di anni di lenta compressione per raggiungere circa la metà delle sue dimensioni oggi. Il risultato della compressione potrebbe essere un grande collasso che porrebbe fine allo spazio-tempo come lo conosciamo: l'universo si comprimerebbe quel tanto che basta per tornare a uno stato simile alle sue condizioni iniziali. Allora è possibile un altro Big Bang e dalle ceneri di quello vecchio verrà creato un nuovo universo.
Nel secondo scenario, l'universo segue un'espansione e una contrazione cicliche che lo distrugge e lo ricostruisce costantemente. Se questo è vero, allora il nostro universo attuale potrebbe non essere il primo o l'unico, ma semplicemente l'ultimo di una serie infinita di universi che si sono espansi e contratti. Quanto è credibile? Nessuno può dare una risposta. Resta solo da aspettare e aspettare per molto tempo.
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